CARMI EUGENIO

Il pittore Eugenio Carmi afferma di aver “iniziato con la figura poi con l’informale nel periodo ’50, ‘60 e dal 1970 con la geometria. Quest’ultima m’interessa come elemento dell’universo, che a sua volta esso stesso è composto di geometria. Per esempio, il cerchio è una figura magica perché è indefinita: ha il 3,14 all’infinito. Lo stesso vale per il numero della sezione aurea: 1,6 all’infinito. La natura è composta di situazioni magiche. La natura è geometria: le galassie sono spirali auree, i falchi vanno in picchiata sulla preda con moto circolare discendente, quindi scendono in spirale aurea. Nel Novecento la geometria ha interessato diversi artisti proprio per la sua importanza".
Eugenio Carmi (Genova, 17 febbraio 1920 – Lugano, 16 febbraio 2016) emigra insieme al fratello Marcello a Zurigo in Svizzera, a causa delle leggi antisemite essendo di famiglia ebraica laica. Frequenta le classi del liceo a lui precluse e successivamente la facoltà di chimica.
Terminata la guerra rientra in Italia e conosce, grazie alla sorella Lisetta, la pittrice Kiky Vices Vinci. Dipingono insieme scorci di Genova “en plein air” e nel frattempo prende una formazione artistica classica con Felice Casorati. Negli anni ’50 si sposa con Kiky e si dedica alla grafica pubblicitaria.
Dal 1956 al 1965 è responsabile dell’immagine all’Italsider. La sua pittura diventa informale con l’introduzione di materiali quali ferro, latta e plastica.
Nel 1963 apre la Galleria del Deposito a Boccadesse, vicino Genova, con lo scopo di creare un’arte accessibile al pubblico. Uno spazio autogestito destinato alla realizzazione e vendita di serigrafie, multipli e foulard. Alcuni tra gli aderenti: Victor Vasarely, Max Bill, Achille Perilli e la moglie Kiky.
Dalla fine degli anni ’60 entra in una ricerca in cui la geometria diviene espressione del pensiero e di un linguaggio attraverso il quale la realtà si converte in formule elementari e universali. Gli studi matematici, l’armonia dell’universo, la geometria di Euclide, il teorema di Pigatora fino alla ricerca ancora aperta della Sezione Aurea all’interno de La Divina Proporzione, teorizzata nel 1497 da Luca Pacioli (1445-1517) nel trattato sulla Sezione Aurea “De Divina Proportione”.
Partecipa a La Biennale di Venezia nell’edizione del 1966 e del 2011. Nel 1990 l’antologica allo Spazio Ansaldo di Milano.
Nel 2012 Museo Il Correggio a Correggio, Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma e Galerie Orenda Art International a Parigi.
Nel 2015 a Genova Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Eugenio Carmi e la sua opera grafica "La tecnologia non c'entra" con molte opere inedite.
A Milano l'ultima mostra da vivente presso il Museo del Novecento: “Eugenio Carmi. Appunti sul nostro tempo. Opere storiche 1957-1963”.