Aldo Bergamini nato a Bottrighe (Rovigo) il 14 maggio 1903 è morto a Venezia nel 1980. Oltre a essere pittore ha insegnato all’istituto d’Arte di Venezia ed ha partecipato a tutte le maggiori rassegne nazionali ed internazionali d’arte.
Fa parte del gruppo di pittori di Palazzo Carminati che trovarono ispirazione in una pittura all’aria aperta in un Post Impressionismo Lagunare.
Su Bergamini il critico Gugliemo Gigli scrisse: “la rivisitazione in chiave storica di tutta l’attività di Aldo Bergamini non potrà non evidenziare la precisa posizione di rottura assunta dall’artista nei confronti dell’esperienza di altri colleghi veneziani, che con lui divisero le annotazioni della cronaca nel tempo, soprattutto, tra le due guerre: Neno Mori, Eugenio Da Venezia, Fioravante Seibezzi, Mario Varagnolo, per indicare soltanto alcuni dei protagonisti di quel tempo dell’arte.
Certamente Bergamini va individuato soprattutto in quel ventennio che, a partire dal 1930, vide l’artista, dopo un certo “innamoramento” per Gino Rossi, interessarsi all’esperienza “cubista” come esito di un’approfondita analisi dell’opera di Cézanne.
Non gli fecero difetto, peraltro, la conoscenza del mezzo e la capacità di far vera pittura. Il suo colore, infatti, ha avuto sempre una particolare bellezza ed un suo indiscutibile fascino”.
Nel 2010 la mostra “Settepittori Settemondi. La Bohème di Palazzo Carminati” presso la Torre Massimiliana di Sant’Erasmo, Venezia, promossa dall'Associazione Culturale Paolo Rizzi in collaborazione con l’Istituzione Parco della Laguna - Comune di Venezia. Cento opere provenienti da un unico collezionista che scelse Aldo Bergamini, Neno Mori, Marco Novati, Cosimo Privato, Luigi Scarpa Croce, Fioravante Seibezzi e Mario Varagnolo.
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