Dino Martens (Venezia 1894 - Ivi 1970) è stato un apprezzato pittore e maestro vetraio.
Su Dino Martens Paolo Rizzi scrisse: “ a pochi anni dalla morte è già difficile reperire le opere più significative. Il periodo migliore di Martens è appunto quello, ormai remoto, in cui confluivano in lui lontani echi neo-quattrocentesco unitamente a cristallino nitore della forma, di ascendenza nordica. Il nocciolo goticheggiante ed espressionistico emerge tra tante incertezze e contraddizioni, anche se la spinta del plen air degli amici di Palazzo Carminati si fa sempre sentire col tempo sempre più. I brani migliori della mostra (manca purtroppo il grande quadro dei “Giocatori di bocce”, che fece colpo alla Biennale del ’28), sono proprio quelli intorno al ’30, come la natura morta con la brocca ed il cartoccio di pesci.
Assieme a Cagnaccio di San Pietro, Martens era allora un verista secco e duro, di impianto preciso, direi appunto goticheggiante (sulla linea Vivarini-Bellini); poi sopravvenne l’influsso novecentesco, testimoniato dal grande autoritratto che ricorda il sodo plasticismo di Carrà”.
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