Italo Bassani (Arbus 1907 - Venezia 1963) si trasferì a Venezia nel 1921 dove, dopo gli studi classici, seguì i corsi della Scuola Superiore d’Arte e dell’Accademia. Dedicatosi all’insegnamento fu prima in Abruzzo, a Sulmona, quindi in Alto Adige a Ortisei ed infine divenne titolare della cattedra di Pittura all’Istituto d’Arte di Padova, dove insegnò fino alla morte.
Come pittore conseguì il premio alla VI Mostra Regionale del Sindacato Belle Arti a Venezia nel 1935; alla X Mostra del Sindacato Belle Arti della Venezia Tridentina a Trento nel 1941 ed il premio del Ministero della Pubblica Istruzione nel 1944 per l’attività artistica svolta quale insegnante di pittura. Numerose furono le Mostre dalla Bevilacqua La Masa, a Cagliati, Trento, Palermo, Venezia, ecc.
Nel 1980 Ernani Costantini scrisse: “uomo schivo, dedito alla famiglia ed al suo lavoro d’insegnante presso l’Istituto d’arte “Riccardo Selvatico” di Padova, Italo Bassani coltivava due passioni: la pesca e la pittura. L’una e l’altra intese come bisogno di silenzio e di ricerca interiore. Così i grandi spazi della laguna hanno potuto vedere – alternativamente con gli strumenti del pescatore e con quelli del pittore – un uomo che, nel suo raccoglimento, sentiva imperiosamente il bisogno di una presa di coscienza di quei valori profondi, estetici ed umani, che hanno consentito, pur nel suo isolamento, di trovare e di esprimere l’autentica poesia della natura e della vita”.
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