Lino Dinetto (Este 01/09/1927) dal punto di vista artistico si forma a Venezia partendo dallo studio della tradizione dei pittori veneti. La pittura “en plein air” lo affascina fin da giovane trovando nei Colli Euganei un luogo ideale. La metafisica è fonte di rinnovato approfondimento dopo aver conosciuto Carrà e Sironi. L'ordine degli elementi, l’armonia e il pensiero del colore sono elementi di ricerca. Come pittore inizia a dedicarsi anima e corpo alla creazione di grandi dipinti con una serie di affreschi, da qui riceve uno dei primi incarichi dall’Abbazia di Monte Oliveto in Toscana con l’Ultima Cena del Cristo.
Parte ben presto per Montevideo in Uruguay, dove è impegnato per quasi un lustro nell’affresco dell’intera Cattedrale di S. José; grande è il consenso e il successo riscosso al termine dei lavori, tanto che già dal 1955 al 1960 è convocato all’Istituto delle Belle Arti “S. Francisco” a Montevideo per presiedere all’insegnamento di pittura e disegno. E' in quei luoghi, così distanti dalla sua terra natale, che medita su un’altra corrente artistica: il cubismo. L'arte di Lino Dinetto cominciò così a trasformarsi, provando un nuovo gusto oltre la formalità dell’immagine. Dopo la realizzazione di due serie (fra le numerose del maestro) “i Porti” e “il Cosmo”, nel 1959 il Museo d’Arte Moderna di San Paolo del Brasile gli allestisce a pieno merito una mostra completamente in suo onore.
Non passa neanche un anno dal suo ritorno in Italia, avvenuto nel 1960, che è già subito al lavoro: nel ’63 inizia a dedicarsi alle “Storie monastiche”, viaggia in questo periodo da Foligno a Monza, da Mantova a Roma, per ricevere in seguito il grande incarico da parte del Principe Ranieri di realizzare un intero ciclo completo di opere.
La sua sensibilità per il mondo dell’arte, il talento indiscusso, lo hanno portato alla scoperta e alla conquista di un mondo. Le famose fanciulle di Lino Dinetto, i suoi nudi, linee protese alla definizione, lanciano sguardi di serenità e intrisi di lietitudine come un augurio delle sue opere, di vedere un’umanità d’amore, dove non esistano primi o terzi mondi, dove la violenza e il male sono inutili.
Le sue immagini trascinano in un mondo di utopie, di desideri, di luce. Nel suo “Paesaggio veneto” un semplice abbraccio ricopre di armonie sottili, l’ombra-rifugio ricavata da un albero, un’elegante speranza quella che trapela dalle sue opere.
A Treviso dal 20/11/2010 al 30/01/2011, presso Palazzo dei Trecento in piazza dei Signori, la mostra "Harmonia" con un'importante selezione di opere.
Nel 2013 fino al 17/11, dopo oltre 70 anni Lino Dinetto ritorna ad Este con la mostra “Forma e bellezza” organizzata dal centro di cultura "La Medusa", in collaborazione con l'amministrazione comunale.
Nel 2014 dal 28 novembre al 7 gennaio 2015 la mostra "Aurum, tra sacro e profano". Un centinaio di opere a Palazzo Todesco di Vittorio Veneto, nel cuore di Serravalle, a due passi dal Museo Civico.
|
Lino Dinetto Paesaggio 1970 olio su tela cm50X60 |
Lino Dinetto Le amiche olio su tela cm150x100 |
Lino Dinetto Figura olio su tavola cm 30X30 |
Lino Dinetto Natura morta 1963 |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso 1 |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso 2 |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
Lino Dinetto Mostra Harmonia Treviso, photo by © Alain Chivilò |
|