Vincenzo Eulisse (Venezia 1936 - 2024) pittore e scultore, ha posto in evidenza nel corso della carriera una vena polemica all'interno del mondo dell'Arte Veneziano.
Per esempio, la presente biografia fu modificata per non essere troppo ruvida, come voleva Eulisse stesso e per evitare le consuete riprese e doppioni.
Proprio per tutto questo, conoscendo che a Venezia e provincia nascono connotazioni e critiche negative per diminuire i valori piuttosto che positività, Vincenzo Eulisse si rivelò pittore eclettico sempre in dinamica evoluzione e socialmente impegnato: a cavallo tra gli anni sessanta e settanta è membro della Commissione culturale del Partito comunista italiano e con Basaglia, Chinello, Federici, Gianquinto, Nono, Perusini, Pizzinato, Vedova partecipa al grande dibattito culturale che in quello scorcio anima la città lagunare.
Come indicato dal critico d'arte Alain Chivilò, "il Maestro di stampo surrealista, con la sua arte indaga la socialità che sempre lo ha circondato. In alcune sue opere, soprattutto sculture, anticipa elementi cari al movimento della Transavanguardia".
Negli anni settanta e ottanta a Milano espone nelle gallerie “Bon a tirer”, “Borgogna”, “Cortina”, “Schubert” e “Galleria delle Incisioni”. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1972 e nel 1976. Allestisce un provocatorio padiglione del Sudafrica nel 1986, ai
margini della Biennale di Venezia, come veemente protesta contro l’apartheid.
Nel 1989 a Milano esegue un affresco di 195 metri quadrati sulla parete di un’aula del palazzo di Giustizia.
Nel palazzo delle Prigioni di Venezia, Luciano Ravagnan gli organizza una mostra d’ampio respiro nel 1991 in occasione della quale il giornale “La Stampa” gli dedica un articolo intitolato “Don Chisciotte dell’arte - A Venezia il pittore della protesta”. Nel 1992 espone alla “Mario Ravagnan Gallery” di New York.
Nel 1993 espone alla Chiesa di San Nicolò di Cingoli una mostra organizzata con la collaborazione del Festival di Sanremo ed è inoltre presente con una sala alla Biennale d’arte sacra di Venezia. Nel 1994 espone al Museo d’Arte Moderna - Cà Pesaro - Venezia. Il Corriere della Sera gli dedica un articolo sui lavori degli ultimi anni “Epopea pop per un eroe cibernetico - Trentasei manifesti gridati d’un enfant terrible degli anni settanta”; nello stesso anno scrive “I Tredici Racconti” edizione “I Veneziani”. Nel 1998 tiene una personale di pittura alla “Galleria Mediterranea” di Reggio Calabria. Nel 2000 esegue un affresco sulla facciata dei un palazzo a Bolzano realizzando delle bozze approvate all’Ufficio beni architettonici ed artistici ed espone alla “Scola del Tiraoro e Battioro” in campo San Stae assieme ai pittori Basaglia e Zotti. Nel 2001 Il Corriere della Sera gli dedica un articolo in occasione di una mostra alla Galleria Civica di Cortina d’Ampezzo con titolo “Caro Hemingway”. Nel marzo 2002 il giornale “Oggi” gli dedica un articolo in occasione di una mostra a Lugano. Nel giugno 2003 espone assieme ad altri artisti allo spazio Thetis una mostra dedicata “in memoria del Capitano Nemo” organizzata dall’Associazione Culturale Perelà. Su commissione della Galleria “Bugno Art Gallery” esegue davanti alla Fenice una scultura lignea “omaggio al poeta”, inaugura inoltre alla Galleria d’arte “Il chiostro di San Giovanni” di Bassano una mostra intitolata “C’era una volta il Traghetto” dedicata al gallerista Gianni De Marco. Espone poi a New York con le sue opere più recenti. Vive a Venezia. Il 2011 segna il ritorno di Eulisse alla Galleria Internazionale d'arte moderna di Cà Pesaro di Venezia con la mostra "Macchina da tempo".
Per la 54. Biennale d'Arte di Venezia 2011, durante le innumerevoli inaugurazioni, c'è stata l’ennesima provocazione di Vincenzo Eulisse: alla Biennale c’è anche il Padiglione Mediterraneo? Anzi no. Tra le molteplici affissioni guardi bene e scopri un tarocco in piena regola. Ossia la “54. Biennale di Venezia” scritta in carattere e colore improvvisati e con l’assenza assoluta del logo ufficiale della rassegna. Tra l'altro l’iniziativa promossa, il fantomatico Padiglione Mediterraneo, non risulta da nessun programma biennalesco. Ti avvicini e leggi meglio la firma sul disegno che decora il manifesto: trattasi di Eulisse.
Dal 7 al 19 novembre 2011 la mostra "Vittorio Basaglia Vincenzo Eulisse Alberto Gianquinto" a Venezia presso il Centro Espositivo Veneta Artigianale, in collaborazione con il Concilio Europeo dell'Arte e Galleria Flavio Stocco.
Nel 2012 dal 22/07 al 19/08 la mostra "L'approdo" presso la Torre Massimiliana di Sant'Erasmo, Venezia. Curata da Giandomenico Romanelli e organizzata dall'Istituzione comunale Parco della Laguna, presenta opere volutamente mescolate a testimonianza di momenti diversi dell'agire di Eulisse. Come dichiara apertamente nel catalogo: "per me il tempo non esiste, dipingo nel 2012 come nel '58 e sto cominciando i quadri del 1976 e del 2035".
La prima mostra personale del 1958 alla Galleria Bevilacqua la Masa attira l’attenzione della critica. I suoi dipinti degli esordi sono realistici raccontano il mondo degli operai, dei contadini, dei pescatori. Nella fase iniziale espone a più riprese alla Bevilacqua La Masa e nella galleria di Gianni De Marco “Il Traghetto”.
Dopo un lungo soggiorno nella Germania Orientale, dove studia disegno dal vero e scultura, accentua il carattere espressionista delle sue opere. Nel 1960 Raffaele de Grada gli assegna il Premio Suzzara, che gli apre le porte della “Galleria 32” dove presenta il muro: una serie di dipinti accompagnati da un supporto critico di Toni Toniato. In quel periodo nasce a Venezia la Galleria Internazionale, nel cui ambito l’artista stabilisce una collaborazione con Enzo Di Martino, che dura tuttora.
Successivamente con il “Ponte Brera - Venezia”, il Maestro apre un sodalizio artistico con i milanesi Marzulli, Merisi, Forgioli, Petrus, Valieri e Ruggero Savinio.
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