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Eugenio Da Venezia
Venezia 09/11/1900 - Ivi 07/09/1992
Eugenio Da Venezia è nato il 09/11/1900 a Venezia.
Ha studiato pittura all’Istituto Statale d’Arte di Venezia e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida dei maestri Vittorio Bressanin, Emilio Paggiaro ed Ettore Tito (anni 1915-1923). Sono di questo periodo i disegni di studi anatomici che da Venezia eseguì, insieme al pittore amico Marco Novati, nella sala anatomica dell’Ospedale Civile di Venezia.
Il suo amore per la città natale e per la pittura veneziana lo ha guidato all’appassionata ricerca coloristica, che si rivela nei suoi quadri a seconda del soggetto: figure, fiori, paesaggi e nature morte.
Cominciò le sue esposizioni alle Mostre di Cà Pesaro in Venezia, dove partecipò ininterrottamente dal 1925 al 1956 con gruppi di opere. Ha partecipato poi alla I Mostra interregionale d’arte di Firenze (1933), alla Mostra interregionale d’arte di Napoli (1935) e alla Rassegna del disegno contemporaneo a Firenze (1937). Dal 1932 al 1956 ha partecipato su invito alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Nell'edizione del 1934 conobbe il Duc de Trèvise - Sauvegarde de l’Art Francais - (al secolo Edouard Napoléon César Edmond Mortier de Trévise 1883 - 1946) che lo incoraggiò e lo invitò nel 1935 ad aprire una mostra personale a Parigi, città nella quale soggiornò periodicamente fino al 1938. In quell'edizione grazie al Duc de Trèvise conobbe Pierre Bonnard, che molto lo stimò e lo incoraggiò, dandogli utili consigli per il suo sviluppo artistico. Fu da lui esortato, in nome dell’affinità che li legava, a padroneggiare la forma nell’impeto del colore.
Rientrato definitivamente in Italia, nel 1940 fu invitato con una mostra personale alla Biennale di Venezia (1940).
In seguito a questa, il ministero della Pubblica Istruzione lo nominò per “chiara fama” insegnante titolare di Decorazione Pittorica presso l’Istituto statale d’arte di Venezia.
Nel 1947 venne nominato insegnante titolare alla cattedra di Figura Designata all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Partecipò su invito, a mostre all’estero organizzate dalla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia: Vienna (1933), Varsavia, Cracovia, Poznan, Bucarest, Sofia, Praga, Brugge, Schaerbeek, Cairo (1935), Budapest (1936), Berlino (1937).
Sempre su invito partecipò: alle Trivenete di Padova (dal 1934 al 1965), alle Quadriennali di Roma (1935, 1943, 1948), ai “Quarant’anni della Biennale internazionale d’Arte di Venezia” (1935), al Premio “Parigi” (1951), al Premio “Roma” (1951), al Premio “Michetti” del 1948, 1950, 1954, al Premio “Marzotto” (1954, 1955).
Ha esposto in numerose collettive in Italia con il gruppo dei “Tredici” artisti veneziani a Roma, Firenze e Milano; con altri gruppi di veneziani a Milano, Pavia e Roma, con il gruppo dei “Pittori di Bardonecchia” a Roma nel 1951 e Milano nel 1953.
Ha esposto con mostre personali: Venezia nel 1934, Parigi nel 1935, Venezia nel 1938, Venezia alla Biennale internazionale d’arte nel 1940, Milano nel 1941, Cortina d’Ampezzo nel 1942, Trento e Rovereto nel 1949, Venezia nel 1951 e nel 1968 con una antalogia (opere dal 1930 al 1968) alla Bevilacqua La Masa di Venezia.
Sue opere figurano all'interno delle collezioni di: Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, Galleria d’Arte Moderna di Roma, Fondazione Querini Stampalia di Venezia, Museo Civico di Rovereto ed in molti enti quali Assicurazioni Generali di Venezia, Fondazione Venezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per citarne alcuni.
| I più importanti critici su Eugenio Da Venezia
Nino Barbantini (1928 e 1949), Osvaldo Passerella (1930, 1935, 1936, 1937, 1938, 1940 e 1942), Marco Novati (1931), Pietro Scarpa (1931), A. Del Massa (1932 e 1933), A. Licudis (1934), Lina Casella (1935), G. Charensol (1935), Gaston Poulain (1935), L. Borghese (1935 e 1941), G.J. Gros (1935), Severo Pozzati (Sepo, 1935), G. Kunstler (1935), L. Bergamo (1935), Diego Valeri (1935, 1947 e 1966), Duc De Trèvise (1935), Famea (1935), G. Guerra (1937), Giulio Lorenzetti (1938), Ugo Nebbia (1941), D. Bonari (1941), Vincenzo Costantini (1941), Carrà (1941), Elio Zorzi (1941), Newton Canovi (1942), Leonida Rapaci (1942, 1948), A. Pais (1942), E. Gaifas (1942 e 1949), Ugo Facco De Lagarda (1947, 1956 e 1968), Vettor Querel (1948), Silvio Branzi (1949), Gino Damerini (1949, 1951), Guido Perocco (1949, 1951, 1956,1968 e successivi), G. De Marco (1949), Giulio De Carli (1949), M. Ulivi (1949), Marco Pola (1949), F. Castellani (1951), Paolo Rizzi (1968 e successivi), Manlio Alzetta (1968), Frank Rinaldo Burattin (1968), E. Zampetti (1968), Ettore Bellini (1968), Caludio Canovi (1968), Dino Formaggio e molti altri fino ad arrivare alle Giornate di Studio della Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
| Principali Premi
Mostra Sindacale: Premio di pittura del Comune di Venezia (1930). Biennale internazionale d’Arte di Venezia: Premio del Consiglio Provinciale dell’econmomia per un paesaggio “Il Nuovo Ponte Venezia-Marghera (1932). Mostra Interregionale di Firenze nel Parterre del S. Gallo. Premio del Capo del Governo per un’opera di pittura (1933). Ottava Mostra interprovinciale del Sindacato Belle Arti. Premio del Ministero delle Corporazioni per il quadro “Risveglio” (Venezia, 1937). Mostra Nazionale di Pittura “I fiori nell’arte”: I Premio (1951). Mostra Nazionale del “Premio Burano” con medaglia d’oro della Cassa di Risparmio di Venezia per il quadro “Orti a Burano” (1951). Mostra Nazionale d’Arte di trieste: medaglia d’oro (1952). Concorso nazionale del Ministero dei trasporti per l’esecuzione di un pannello musivo per la nuova stazione ferroviaria di Venezia: I Premio della terna (1953). Mostra nazionale “Piero Michetti”: premiato con tavolozza d’argento e diploma della giuria (1954). Premio “Marzotto”: premiato per il quadro “Nel mio studio” (1954). I Premio ed esecuzione dell’opera in mosaico nel Palazzo degli uffici dipendenti del Ministero LL.PP. in Genova - Viale Brigate partigiane, 2 (Concorso nazionale opere decorative in mosaico) (1954). Le Colonete 1982.
| Sintesi Biografia per Periodi Storici:
1925-1928
Eugenio Da Venezia, dopo gli studi all'Istituto d'Arte e all'Accademia di Belle Arti di Venezia, ottiene uno studio dall’Opera Bevilacqua La Masa a Palazzo Carminati, entrando a far parte del gruppo conosciuto poi come “I giovani di palazzo Carminati” (Fioravante Seibezzi, Neno Mori, Mario Varagnolo, Juti Ravenna, Marco Novati per esempio). Questi artisti, che riconoscono come maestro Pio Semeghini, si oppongono all’accademismo e all’ordine di quegli anni attraverso una pittura postimpressionista vedutistica e di toni chiari. La pittura “all’aperto” a diretto contatto con la natura è la principale diversità dall’Accademia di Tito e Bressanin. Dal 1925 inizia ad esporre alle mostre annuali di Cà Pesaro, iniziando anche la sua attività di cartonista e bozzettista per mosaici. Nel 1928 sposa la veneziana Urania Viola e partecipa alla II Mostra dei Pittori di Cà pesaro esponendo l'opera “Il Ritratto della Signora Possenti”.
1930-1933
Dipinge “Il Martirio di Giovanni Berta” per il concorso d’accesso alla Mostra Sindacale del 1930, opera dispersa nell’immediato dopoguerra. Altre opere del periodo sono “Urania”, "Giorgio dormiente”, "La Famiglia”. Nel 1932 abbandona lo studio di palazzo Carminati per uno più luminoso e grande a San Felice.
Nel 1932 partecipa pe la prima volta alla XVIII Biennale di Venezia, vincendo il premio per il paesaggio con “Il Nuovo Ponte di Venezia-Marghera”. Dal 1933 espone in collettive anche fuori Venezia.
1934
Anno che segna importanti avvenimenti lasciando una traccia precisa e originale nel suo linguaggio pittorico: l’incontro con Pierre Bonnard alla XIX Biennale di Venezia.
Come scrisse Guido Perocco nel 1968, Bonnard comprese subito il talento di Da Venezia, non potè non avvertire un’affinità con il giovane artista veneziano e fu con lui molto generoso nell’incorraggiamento e nei consigli. Bonnard insisteva che Da Venezia curasse la forma e che dominasse il temperamento per svelare prima graficamente il peso e la solidità del soggetto da dipingere.
Dopo averne posseduto profondamente i segreti, poteva distruggere, se voleva, la forma (ricorda ancora Da Venezia) seguendo l’impeto del colorista puro e l’emozione che proprio il colore sa suscitare nell’apparizione pura dell’immagine.
Alla XIX Biennale espone “Figura Bionda”, “Urania”, “La Famiglia” e nello stesso anno presso il ristorante “All’Angelo” tiene la sua prima mostra personale con trentadue dipinti.
1935-1940
Nel gennaio del 1935, grazie all’incontro con il Duc de Trèvise (Sauvegarde de l’Art Francais), parte per Parigi dove, presentato dal suo nuovo mecenate, tiene una mostra personale alla Galleria “Carmine”. Tra i dipinti esposti: “Nudo disteso”. Il rapporto con Parigi continua fino al 1938, anno che coincide con la morte del Duc de Trèvise.
Sono anni d’intensa attività artistica con importanti esposizioni collettive.
Partecipa nel 1936 alla XX edizione della Biennale di Venezia con “Petunie”, “Paesaggio”, “Le Modelle”, “Ninfee”, “Pesci”.
Del 1937 il dipinto “Risveglio” che testimonia come il Maestro sia riuscito a filtrare con originalità l’esperienza parigina. Con questo dipinto vinse il premio del Ministero delle Corporazioni alla VIII Mostra Interprovinciale del Sindacato Belle Arti di Venezia.
Nel 1940 espone alla XXII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia con una sala personale con opere quali “Athenia”, “Alla Festa”, "Trasparenze”.
1941-1951
Dal 1941 inizia l’attività didattica all’Istituto statale d’Arte di Venezia per passare nel 1947 all’Accademia di Belle Arti.
Nel 1942 è invitato alla XXIII Biennale con “Inizio di Danza” tra le opere esposte.
Dal dopoguerra si assiste a un cambiamento nella cultura artistica lagunare come in Europa e La Biennale stessa ne da testimonianza con l'edizione della riapertura, XXIV Biennale del 1948, con opere dei più importanti artisti e tendenze del periodo quali Ricasso, Mondrian, Malevic, Kandinskij, Klee per esempio.
La pittura di Eugenio Da Venezia però non ha influssi, rimanendo fedele al suo credo originale “impressionista”.
1952-1968
E’ il periodo dove Eugenio Da Venezia si dedica con profitto anche alla progettazione di abitazioni residenziali in zone turistiche, quali per esempio Cortina.
Continuano le sue esposizioni, ma è ricoverato per un lungo periodo in ospedale. Ricordando afferma “mi è successo di trovarmi da mesi a letto ammalato e di sentire prepotente il bisogno di dipingere. Il medico me lo sconsigliava perentoriamente, facendomi intendere che tale sforzo avrebbe potuto procurarmi conseguenze gravi; eppure era talmente grande la forza interiore che mi spingeva a dipingere che non badai al consiglio”.
1970-1992
Eugenio Da Venezia ritrova una nuova verve pittorica in corrispondenza dell’acquisto di una villa presso Collalto (vicino a Conegliano Veneto). Qui il nuovo ambiente assieme a nuove conoscenze permettono di dipingere con continuità, facendosi conoscere e aprezzare in un nuovo tessuto di collezionisti.
Naturalmente con il passare degli anni e gli inevitabili problemi fisici, quali uno agli occhi, la sua pittura tende ad appesantirsi, pur rimanendo buona nei soggetti paesaggistici e floreali. Risente invece nel tratto dagli anni ottanta nella parte figurativa (nudi e ritratti).
Sono organizzate molte mostre, culminante con l'ultima del 1990 nell'ambito della donazione fatta alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
Nella prima mattina del 07 Settembre 1992 muore nella sua casa di Venezia.
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